Sono Carlo Zuozo e da oltre 20 anni opero con dedizione e competenza nel settore della decorazione d'interni. La mia attività si focalizza sulla realizzazione di pavimenti e pareti in resina, microcemento, calce e stucchi antichi, coniugando sapientemente tradizione e innovazione. Inoltre, metto a disposizione una consulenza tecnica altamente qualificata, rivolta a professionisti del settore, aziende e privati che desiderano approfondire l'applicazione di queste soluzioni decorative.

Grazie per l'attenzione dedicata. Mi auguro di poter offrire ispirazione e, al contempo, l’opportunità di instaurare un rapporto di fiducia per trasformare i  tuoi ambienti in spazi unici, caratterizzati da stile e personalità.

Una caratteristica distintivadei polimeri amorfi, noti per la struttura molecolare casuale e disordinata, è rappresentata dalla temperatura di transizione vetrosa (Tg). Questo parametro identifica la temperatura oltre la quale il polimero assume una consistenza più morbida e gommosa.
Il valore della Tg varia in base al tipo di materiale: in generale, i polimeri progettati per una maggiore flessibilità, morbidezza e capacità di deformazione presentano una Tg inferiore rispetto a quelli destinati a garantire elevate prestazioni meccaniche.
Per esempio, le resine epossidiche raggiungono la loro temperatura di transizione vetrosa approssimativamente intorno ai 100°C.

...È noto che l’attrito generato dallo sfregamento tra due corpi solidi produce calore. La temperatura risultante da tale processo è direttamente proporzionale alla quantità di calore generata durante lo sfregamento.
Un esempio comune sono le ruote di muletti, transpallet o veicoli che si muovono su una superficie in resina.
Nel caso in cui la ruota motrice o sterzante, specie quando in posizione statica, sia sottoposta a un carico elevato, possono crearsi temperature particolarmente elevate sulla superficie del rivestimento. Sebbene tale fenomeno risulti di breve durata, l’aumento repentino della temperatura, unito all’azione meccanica della ruota in movimento, può determinare un deterioramento del rivestimento stesso. Nei casi meno gravi, il danno si manifesta come graffi superficiali; più frequentemente, si osservano aree scurite, di colore nerastro, che indicano la carbonizzazione dei legami chimici del materiale. Tali annerimenti, possono risultare anche da residui della gomma stessa.
Va precisato che le  bruciature, non sono ascrivibili a carenze qualitative dei materiali impiegati, né ad errori nell’esecuzione della loro applicazione.
Tuttavia, è possibile adottare misure preventive efficaci, come l’utilizzo di microsfere di vetro negli strati di finitura, siano essi trasparenti o colorati. La quantità e le modalità di applicazione vanno analizzate e adattate alle specifiche esigenze del progetto al fine di garantire il risultato desiderato.