La parola Design, nella società attuale

 

Spesso, sento utilizzare la parola #design in contesti molto diversi: nei negozi di arredamento, in trasmissioni televisive di settore, sui blog di personaggi famosi e persino nei cantieri in cui opero. Ma cosa significa davvero questa parola tanto abusata?

Negli ultimi tempi, il termine "design" sembra essere diventato una sorta di parola magica, capace di trasformare oggetti comuni in opere uniche solo per il suo utilizzo. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità!

Definire il concetto di design non è semplice, poiché una definizione univoca e universale non esiste. Tuttavia, iniziamo con il suo significato basilare:

Design = Progettazione

La progettazione rappresenta l'atto che precede la realizzazione fisica di un prodotto, un processo spesso delegato ad altri. Questo si distingue nettamente dall'artigianato, dove il creatore è anche il realizzatore, producendo oggetti unici e irripetibili. L'artigianato ha un valore aggiunto particolare, legato proprio all'unicità e alla manualità di chi lo crea.

Il design, invece, ha le sue radici nella Rivoluzione Industriale, quando nacquero le prime produzioni seriali. Oggi, però, si tende erroneamente a considerarlo legato a oggetti unici o in edizione limitata, come se fosse un valore aggiunto a qualcosa che in realtà nasce per essere replicabile su larga scala. Anche in questo caso, siamo di fronte a un malinteso.

Il design, nella sua essenza, si basa su uno studio di fattibilità, volto a risolvere problemi, semplificare la vita quotidiana e ottimizzare l'utilizzo dei materiali. Nel settore abitativo, ad esempio, il design non solo abbellisce le nostre case secondo i nostri gusti, ma ne migliora la funzionalità e il comfort. La vera missione del design è quindi risolvere problemi attraverso la progettazione, rispondendo ai bisogni e alle esigenze delle persone, migliorandone la qualità della vita.

Un buon design affronta problemi legati alla forma, all'usabilità e all'ergonomia, creando una connessione diretta tra prodotto e utilizzatore. Ogni oggetto nasce da un insieme di idee, trasformate in studi dettagliati che danno vita alla progettazione. Se a tutto ciò aggiungiamo un’attenzione particolare ai dettagli, la ricerca estetica, la sperimentazione con nuovi materiali e le emozioni che questi oggetti suscitano, ci avviciniamo davvero al cuore del design. Non è solo funzionalità, ma anche la capacità di emozionare e far vibrare le corde dell'anima.

Sebbene il design non sia arte, è il risultato di un delicato equilibrio tra forma e funzione. A mio parere, il bello è sempre una conseguenza del giusto. Questo rende il lavoro del designer complesso, richiedendo creatività e dedizione.

Purtroppo, oggi il significato del termine design è spesso snaturato, ridotto a pochi e banali concetti: bello, unico, moderno, tecnologico. Il designer stesso viene percepito come una sorta di artista o inventore, capace di trasformare prodotti mediocri in opere d’arte. Ma di chi è la colpa? In parte, dei progettisti stessi, che nel tempo hanno scelto di adattare il design alle mode del momento, sacrificando la visione a lungo termine. In parte, delle associazioni di categoria, che si sono trincerate dietro un atteggiamento elitario e autoreferenziale, dimenticando che il vero design dovrebbe essere accessibile a tutti.

Il declino del design è inoltre aggravato dalla diminuzione del numero di aspiranti designer, dalla scarsa domanda delle aziende e dalla diffusione di una cultura del "fai da te" che spesso si traduce in superficialità. Anche l'artigianato è sempre più dimenticato, relegato in un angolo buio dell'oblio. Viviamo in un'epoca in cui si dedica pochissimo tempo alla lettura e ci si affida a immagini e video rapidi, spesso privi di contenuti utili.

Dobbiamo tornare a credere che il design sia multiforme e che non esista una regola rigida per definirlo. Non si può dire con certezza cosa sia giusto o sbagliato, poiché tutto parte dal soddisfare le esigenze del singolo. I designer devono essere più consapevoli, attenti e umili, perché il design è fatto di persone, oggetti, luoghi e intangibilità. È fatto di anima, emozioni e umanità.

In definitiva, come qualcuno ha detto: “Il design è ogni strategia volta a cambiare la situazione esistente in una migliore.”

 

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